Gli alberi linguistici
Laboratorio espressivo-narrativo per la raccolta dell’autobiografia linguistica con giovani migranti neo-arrivati
Nel mese di aprile 2024 l’associazione APS Asinitas di Roma (www.asinitas.org) all’interno del partenariato con il progetto PRIN 2022 Giovani nuovi migranti, spazi multilingui e italiano lingua non materna traapprendimento spontaneo e guidato delle università di Palermo e Udine, ha svolto delle sperimentazioni volte all’emersione del plurilinguismo all’interno dei corsi di italiano A1-A2 per giovani rifugiati e richiedenti asilo.
L’associazione Asinitas da anni sperimenta in ambito migratorio metodologie didattiche che mettono al centro la multimodalità e la narrazione per la didattica dell’italiano come lingua non materna.
Il laboratorio presentato rientra nelle sperimentazioni di raccolta dell’autobiografia linguistica attraverso attività visuali grafico-simboliche, rientra cioè nel gruppo di strumenti che implicano l’uso del disegno e dei colori per raffigurare il proprio repertorio plurilingue e il rapporto con esso. Questi strumenti sono di particolare interesse per la maggiore immediatezza comunicativa e per la dimensione emotivo-affettiva che consentono di sollecitare.
Nel presente video si mostra un’attività laboratoriale volta all’espressione e alla narrazione dei repertori plurilingue degli studenti attraverso l’elaborazione dell’immagine di un albero.
La figura dell’albero è suggestiva in senso diacronico perché rimanda facilmente alle tappe della vita: origine, crescita e fioriture. Lo schema dell’albero è stato utilizzato in diverse sperimentazioni didattiche e in diverse modalità sia per la valorizzazione del multilinguismo della classe, come albero collettivo che rappresenta e raccoglie le lingue di tutti, sia come rappresentazione del repertorio linguistico individuale. In questa sperimentazione abbiamo creato una versione originale dello strumento, che utilizza le potenzialità simboliche dell’immagine dell’albero per descrivere le lingue del luogo di nascita posizionate nelle radici, le lingue con cui si è cresciuti per indicare i percorsi di apprendimento (formali e non) e le lingue che si parlano oggi, includendo quelle desiderate e immaginate per il futuro.
La figura dell’albero per la sua verticalità e la sua forma, è associata alla figura umana, è stata per questo utilizzata la stessa metodologia che si usa per il ritratto linguistico associando ad ogni lingua un colore, riempiendo la figura, creando poi a lato un’agenda con la denominazione delle lingue rappresentate. Ogni figura è poi accompagnata dalla narrazione dell’autore. Per l’analisi dei risultati di questa sperimentazione si fa riferimento al lavoro di ricerca del gruppo Spracherleben (Esperienza vissuta del linguaggio) dell'Istituto di Linguistica dell'Università di Vienna, cheha iniziato alcuni anni fa a utilizzare un metodo biografico multimodale nella ricerca sulla diversità linguistica raccogliendo moltissimi ritratti linguistici.
