Interviste
Nell’ambito del Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale Giovani nuovi migranti, spazi multilingui e italiano lingua non materna tra apprendimento spontaneo e guidato (Prot. 2022FFPSBY), il lavoro, nel dettaglio un’indagine quantitativa e qualitativa sulle interviste, rientra nell’ampio quadro di lavori sul plurilinguismo riferito ai giovani nuovi migranti e al loro primissimo contatto con la lingua italiana; un contatto di lingue quali l’urdu, il pashto, il bengalese, il persiano, che avviene solo alla fine del viaggio, a seguito di un passaggio attraverso altre lingue extra-europee prevalentemente turco, ed europee, che, nel nostro caso, che riguarda la rotta balcanica, sono principalmente il bulgaro, il serbo, il croato, lo sloveno.
Come ha ricordato D’Agostino, in un suo contributo del 2017, al di là dei luoghi e delle motivazioni della partenza, così come del patrimonio linguistico posseduto le caratteristiche linguistiche comuni a questa complessa realtà sono due: le immediate e pressanti necessità comunicative da una parte e dall’altra isolamento nelle strutture che formano il sistema di prima e seconda accoglienza in Italia.
Nel dettaglio si è scelto di indagare gli atteggiamenti linguistici di un gruppo di giovani nuovi migranti e il loro grado di competenza nella lingua italiana, ricavati dalle loro biografie linguistiche raccolte mediante intervista strutturata. L’intento ultimo delle interviste è di evidenziare convergenze e differenze nelle autobiografie linguistiche, mirando sui parametri di percezione, intesa come un insieme degli eventi sequenziali, e nel caso specifico di elementi lessicali e strutture sintattiche, che sono alla base dell'interazione dell'individuo con il mondo esterno, di variazione e di competenza, nel nostro caso, intesa come capacità di servirsi di una determinata parte o di un determinato aspetto della lingua.
Quest’ultimo punto è interessante se si considera che l’italiano dei giovani nuovi migranti è prevalentemente:
- lingua di sopravvivenza in una prima fase;
- lingua delle (brevi) interazioni sociali in una seconda fase;
- lingua del lavoro in una terza fase;
- lingua della quotidianità in una quarta fase.
In base a tale stratigrafia, le biografie linguistiche considerate variano tanto nell’uso e nell’atteggiamento nei confronti della lingua italiana quanto in quello verso le altre lingue.